Camminando a Firenze

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Vorrei sapere come mai non posso essere una persona tranquilla come tutti gli altri.Che a queste cose non ci pensa.
Camminando in mezzo ad una strada affollata a Firenze il carnevale di persone e di colori che ti si presenta innanzi è un magma continuo.
Un magma continuo di gente diversa ma ugualmente indifferente l’una verso l’altra.
Italiani,indiani,cinesi,americani,africani,francesi,sudamericani,giapponesi,tedeschi e chi più ne ha più ne metta. Ognuno con il suo Ipod o cellulare che guardano e riguardano come se ci trovassero le risposte di qualche oracolo.

Un enorme serpente multicolore che svicola tra il campanile di Giotto,il Duomo e i banchetti dei bottegai sull’uscio, senza fermarsi mai. Tutti sembrano essere dentro una qualche campana di vetro e corrono,sembrando sempre in cerca di qualcosa che non trovano.

Nessuno che si guarda negli occhi. (ma che guarda lo schermo del telefono)
Non c ‘è tempo di pensare a chi hai accanto,la gente corre.
Ho solo descritto quello che c era ieri sul Corso a Firenze che in effetti è una megastradona e di gente ce n’è,e a Firenze di turisti ce ne sono sempre stati tanti,ma questo atteggiamento del fatto che ognuno sta per sè è un qualcosa di comune un pò a tanti posti.

Di certo mica si può conoscere tutti ma è l’ atteggiamento che le persone hanno l’ una verso l’altra è qualcosa che va oltre quello che può accadere in una enorme strada in città. 

E’ fondamentale che ognuno abbia un proprio Percorso Personale da seguire e che lo porti per mano sempre come se fosse un bimbo, ma la crescita è data dall’interazione  sincera  tra le persone.

Certo,il rapporto con gli altri presuppone un rischio,quello di porsi all’ascolto ,e non è una cosa cosi scontata, vuol dire anche sacrificare,donare un pò del mio tempo e usarlo per ascoltare te, io credo sia meraviglioso,ma forse le priorità che governano oggi sono diverse e di sicuro ascoltare un ipod o trovare amici virtuali in Facebook è più  facile. Perchè non presuppongono un contatto diretto.

Non ti mettono in discussione. L’altro rischio che non piace è che gli altri non sono strumenti che possono essere usati per un determinato periodo di tempo per ottenere quello che voglio e poi Krishna ti benedica e ciao. E’ cosi alle volte,e bisogna prenderci le misure.

Oppure andare in controtendenza. E credere che un rapporto sincero,talmente vero da far sparire per un pò tutta questa indifferenza esiste.  

Ma non è comodo, nè scontato. Magari è anche difficile,ma finalmente è vero.

 

 

 

 

 

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