Monthly Archives: February 2012

Ora

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L’unica cosa che vorrei ora,è un pò di tempo vuoto mio. Tranquillità. Pace in movimento.

Pace, ossia non rimanere qui inchiodata ancora a lungo.

 Solo un arco di tempo mio,miissimo da colorare,un qualcosa di bello.

Che potrebbe anche partire da qui,chi lo sa.

 Basta che poi da qui si sposti!

Perchè è troppo evidente,se continuo a fare come faccio mi perdo.

Mi perdo sempre troppo, non sono mai stata una persona quadrata,

non ho mai pensato di essere troppo interessante,

avrei dovuto forse volermi un pò più bene,fin dall’inizio.

Ma questo amore non mi riesce in modo cosi diretto,riesco a volermi bene solo attraverso quel che faccio verso altri

con cui non riesco però a legarmi  in modo troppo stretto, o cosi credo.

Di tagli ce ne sono stati anche troppi,che ho accuratamente sottovalutato,sbagliando e con cui ho dovuto fare i conti

tutto assieme.

Come potevo guardare alle mie cose se accanto a me c’erano persone che davvero avevano molto più bisogno?

Non è stato sempre possibile infatti,però questo è stato il modo in cui ho imparato l’amore.

Sicchè,capita.

Non parlo tanto,o meglio non parlo tanto di me come vorrei.

Mi piacciono le persone che più che altro fanno quello che dicono,senza  dire tante belle parole vuote, che ne ho

collezionati anche troppi scatoloni.

E  quando non  dico nulla,è perchè avrei solo voglia di ascoltare qualche semplice parola bella.

 

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Il modo più semplice per morire

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Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,

chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,

 

proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,

 

 chi è infelice sul
lavoro,

 

 chi non rischia la certezza per l’incertezza,

 

 per inseguire un
sogno,

 

 chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

 

Lentamente muore chi non viaggia,

 

chi non legge,

 

chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

 

Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;

 

chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

 

 chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce,

 

 chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.

 

 

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

 

                                                        Pablo Neruda

 
però,esistono giorni in cui un pò si muore .

Quote

 

-Sai che c è,è che potrebbe essere splatter,pericoloso,incasinato,contorto,strano…

-Sì,il casino lo conosco,sembra tu stia parlando della vita…!!

-E’ che io ti prendereiletteralmente a morsi.

-Letteralmente??

-Molto.

A morsi

Questa strada ha un cuore?

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“Per me c’è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada abbia un cuore. Là io viaggio, e l’unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza fiato”.

DON JUAN: “Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c’è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall’ambizione”.

“Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l’ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è: Questa strada ha un cuore?

Tutte le strade sono uguali;

 non portano da alcuna parte.

Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia.

Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato.

”Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l’altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L’altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l’altra ti indebolisce”.

CARLOS CASTANEDA: “Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?”

DON JUAN: “Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: Questa strada ha un cuore? Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.”

CARLOS CASTANEDA: “Ma come faccio a capirlo?”

DON JUAN: “E’ una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.”

CARLOS CASTANEDA: “Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?”

DON JUAN: “Fallo e basta”.

CARLOS CASTANEDA: “Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.”

DON JUAN: “Perché dovresti mentire?”

CARLOS CASTANEDA: “Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente”.

DON JUAN: “Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D’altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.”

Preciso come un graffio

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Forte.

L’incredibile forza timida che mostra un fiore quando scava la neve.

 Ma anche se impercettibilmente avanza sempre di più

nello scavare.

Certe cose scavano e non chiedono il permesso a nessuno.

Poi c’è la consapevolezza meravigliosa della realtà,del concreto che ti si pone innanzi e con cui ci devi fare i conti o

quattro chiacchere.

 Dai pensieri nascono i progetti,

il lavoro

 la ricerca

 il sogno che manda avanti tutto come un motore inestinguibile.

Non basta la volontà,servono le mani,la forza di accettare quello che non si conosce.

Ed è una giungla colorata quello che trovi , è comune il desiderio che spinge a sporcarcisi le

mani,a osare buttarsi nella mischia. 

Colorata strada rumorosa,si parte,si sogna,si torna.

Poi,dopo nel silenzio ancora  frizzante di questestoriedannatamenteappiccicatesullapelle,

parla piano,

ma preciso

come un graffio

il cuore.

Take a risk

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MEMENTO AUDERE SEMPER, Ricordati di osare sempre.

Proprio perchè  la vita è imprevedibile ti sorprende quando meno te lo aspetti, quando sei preso a fare tutt’altro, e devi fermarti perché non puoi non dargli retta. E’ un labirinto dove non si torna mai al punto di partenza, ognuno sceglie il suo percorso e apre le sue porte.

La vita è mobile, ed appartiene a chi sa muoversi con lei, a chi è capace di danzare al ritmo delle gioie e dei dolori, e a chi non si ferma mai, né per un passo sbagliato, né quando la musica svanisce in lontananza, è come un fiume in piena che scorre impetuoso tra le valli di una montagna.

Il fiume non conosce pause, non inverte la sua direzione, non evita gli ostacoli.

 Sbatte sui massi con la stessa testardaggine di sempre.

Aggira le avversità, assecondando gli argini e andando incontro al suo destino.

Il fiume porta la vita con se, permeando nell’ambiente circostante.

Ma l’essere umano è un animale strano, si ostina ad aggrapparsi ad un masso, a volte in apnea, altre con la testa al di fuori dall’acqua.

Lui è consapevole di non poter vincere la corrente, come sa che prima o poi dovrà lasciare quel masso, allo strenuo delle forze, senza poter percorrere il fiume se non per pochi metri, perdendo per sempre la sua possibilità di scoprirne le bellezze.

Bisogna lasciarsi andare.

Come una busta trasportata dal vento che

si libra in volo, si avvolge su se stessa,     scende a terra,     cambia direzione, urta gli ostacoli,

                                                        ma non si ferma mai.

 Perché la vita è mobile, ed è di chi sa danzare, di chi senza saper nuotare percorre le rapide, di chi si lascia trasportare dal vento.

Ripensando ad un amico che da 3 anni è in viaggio e semplicemente non riesce a fermarsi  perchè “continuo ad emozionarmi ogni volta che la bellezza di questo meraviglioso mondo mi appare dietro una curva di una strada di campagna, nelle rughe di un anziano, nella schiuma delle onde dell’oceano“, forse anche perchè è un pò nell’uomo ricercare il cambiamento,non si è fatti per stare fermi ma per vedere cosa c’è oltre il mio piccolo pezzo di mondo .

Buon viaggio Step.