“Davvero spero che tu sia felice”, è l’unica cosa che ho detto quando ho preso il mio zaino per uscire.
Avevo pensato a lui mentre guardavo l’ alba spuntare da un monte la mattina presto.
Avevo pensato a quanta strada avevo fatto io e alle mie cicatrci rosse.
E questa mia piccola preghiera era partita cosi, senza avvisare, senza una ragione apparente.
Non lo so dove vanno le persone quando non ci sono, ma so dove restano.
Poi sono partita e ho fatto caso, camminando alle strade, che si incrociano, scorrono, hanno curve e sassi, hanno bivi, ma in ogni caso vanno sempre avanti.Perchè non poteva essere lo stesso per me?
Che meraviglia sarebbe che ognuno si rendesse davvero conto che non è diverso da quello di cui è fatto il sole,il mondo, il bello e il brutto.Forse si accetterebbe di piu per come è, forse questo sentirsi parte di tutto è mettere un primo passo per volersi bene.
Mi auguro che, in qualsiasi situazione ti trovi, possa trovare il modo per cambiare l’angolo da cui vedere il mondo. Spero che viaggi per raccontarti, per fare in modo di liberarti dalle solo apparentemente comode virgolette che ti stanno intorno nella vita di tutti i giorni e spero che tu non abbia paura di quello che dice il cuore. Anche se non si sa mai davvero quale posto si occupa nella vita della gente,e può anche succedere che proprio chi hai tenuto più vicino al cuore, prenda un’altra strada, donatevi il tempo di poter essere liberi per quello che siete, e fate della libertà che vi donate il legame che vi unisce.
L'elefante e il filo di seta 