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Che razza di ritmo può mai avere un uragano?

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Ecco. Dato che mi è stato chiesto.

Sono quella che sembra tranquilla,che spara qualche cazzata ogni tanto,poi ride ,ma ti giuro non lo faccio apposta. Sono fatta cosi.
Non sembro mai triste per niente,passo volentieri il tempo con gli amici ho sempre quel fottuto sorriso stampato in faccia mi dicono.

Anche quando vorrei urlare.

E’ una prigione delle volte. Può sembrare una bella cosa ma non lo è.

Perché ci rimango quando mi vedo in cocci dentro e con il sorriso fuori.

nO.

NOn è così che funziona.

Ma le cose da fare sono mille,
ed è difficile fare silenzio.

Dentro.

E poi io per guardarmi dentro non posso mettermi scialla su un prato o su un letto per fare silenzio.

Non riesco a fare vuoto dentro e a mettermi ad osservare il momento in cui il respiro si stacca.
Non riesco a meditare .

Io devo prendere e camminare. Avere una strada per partire.
Spostarmi per spostare l’asse attorno a cui vedo le cose.
Una cosa per cui serve tempo,gambe e terra.

Ma che fa guarire.

Poi c’è il mio uragano.

Che è qui,

proprio

all’altezza

del

credochecisiailcuore.

E ci ho imparato a ballare insieme.

Non è stato facile ma le scelte erano due.

O mi distruggeva o gli tendevo la mano.

Aveva un ritmo e l’ ho seguito. Che razza di ritmo può mai avere un uragano?

Roba allegra,in genere.

Se ho del mondo intorno che scorre veloce mi ci confondo bene,perché anche io vedo che vado veloce e faccio mille cose,le faccio,le disfaccio ma si adattano bene al veloce carnevale del mondo.

Però correre sempre,stanca dopo un po’.

Quindi senza accorgermene succede che mi fermo.

Cerco una pace dentro che
nell’esatto momento in cui mi fermo,sparisce.


E poi ho un brutto vizio.
Guardo le cose sempre troppo in profondità,così dentro che alla fine ci cado.

Se guardi una persona negli occhi non sempre questa sostiene lo sguardo,perché direbbe troppe cose a guardarti a quella maniera.

In fondo agli occhi di ognuno c’è scritta la sua rima.

Ed è roba troppo tua ,per questo si abbassa lo sguardo,però io non posso farci nulla,

o mi ci incastro nelle pieghe delle cose oppure non so.

Non le riesco a guardare piano e poi scappare.

E anche questa non è proprio una bella cosa.

Mi piacerebbe delle volte imparare a non essere sempre così nuda di fronte al mondo.

Nel senso che non riesco a non essere me stessa,e se da una parte è un bene,dall’altra non ho molte maschere o mantelli con cui difendermi.

E anche la più piccola parola mi arriva direttamente al sangue,dopo un po’ è difficile da

sostenere,perché me la sento troppo addosso.

E’ per questo che forse sono fatta di tutto quello che ho attraversato, ma a pensarci è una cosa da urlo,
pensare

che

ogni volta

che

incrocio

la

strada

di

qualcuno

è come se scambiassi i pezzi del puzzle di cui sono fatta con i suoi.

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Il mio uragano.

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Se mentre cammino lasciassi cadere accanto a me un filo rosso per tracciare la strada che percorro sicuramente si formerebbe un incrocio strano,il filo si aggroviglierebbe e non se ne vedrebbe più  l’inizio e la fine. 

E’ difficile trovare parole che sappiano disegnare questo percorso, è difficile parlarne.

Eppure,è vero che nell’esatto centro di una tempesta c’è pace,altrimenti sarebbe difficile stabilire che è il centro.

Forse è per questo che sembro in pace,

sono

l’esatto

centro

del

mio

uragano.

Guardo avanti e vedo il mondo,guardo dentro e vedo una bella tempesta costante.

Anche lei è parte di me.

Pace e tempesta

sole e buio

bianco e nero.

Alla fine non sono altro che due parti della stessa cosa.

E quando la mia strada si inceppa e vorrei solo urlare,scelgo il silenzio.

Nel silenzio e nella conoscenza di se stessi si trovano strade importanti da percorrere,

si deve rischiare di perdersi,

di sentire freddo,per poter capire cosa è più giusto fare per noi stessi.

Per volersi bene.  Forse.

Non ci credo alle persone che,quando si perdono, si affidano solo a cosa dice loro un medico,un prete,un qualsiasi guru.

Che cosa ne sanno questi della strada che loro vanno cercando?

E’ difficile scegliere e contare solo sul proprio cuore,perchè lo so,ci si perde.

E’ un rischio anche fidarsi degli altri perchè possono usarti per i propri scopi ma è forse questa una giustificazione a smettere di credere nelle persone..?

Poi si,è vero le persone entrano ed escono dai  mondi altrui come se tu fossi una stazione, ma sarebbe bello che almeno, fosse un bel viaggio.

Se sono in silenzio è perchè anche le parole più piccole sarebbero troppo poco delicate per disegnare quello che ho qui incastrato tra le costole forse perchè è vero che continuamente si rinasce in modo diverso e non è semplice trovare una strada giusta per noi.

L’importante è non stancarsi mai di cercarla, con tutta la passione possibile, anche se a volte vorrei solo un abbraccio.

E il modo migliore per ricevere un abbraccio è regalarne uno!

Poi si ritorna a camminare.

Buona Strada.